Il sonno è
un processo fisiologico regolato da una sorta di orologio biologico personale
influenzato da fattori come l’alternanza luce-buio, i turni di lavoro, gli
orari abituali dei pasti.
Il bisogno di sonno varia a seconda dell’età.
Per i neonati è di circa 16-18 ore al giorno, dai sei mesi scende intorno alle
14-15 ore, mentre i bambini dai tre ai cinque anni dormono 10-12 ore per notte.
Il tempo
trascorso a dormire diminuisce progressivamente durante l’adolescenza, fino a
stabilizzarsi in età adulta intorno alle 7-8 ore. Il bisogno di sonno tende a
ridursi negli anziani, che dormono circa 6-7 ore per notte e il cui sonno è
molto più sensibile ai disturbi esterni e quindi più frammentato.
Il tempo consigliato dagli esperti per
preservare la funzione ristoratrice del sonno e garantire il riequilibrio dell’organismo
è di almeno 8 ore per notte. Lo confermano gli scienziati della University of
Pittsburgh School of Medicine e della Western Psychiatric Institute and Clinic.
La ricerca mostra che al di sotto di tale soglia possono insorgere problemi ai
reni, ai polmoni, aumentano i rischi di ictus e attacchi cardiaci, si altera il
normale metabolismo con un conseguente aumento della sensazione di fame e
quindi del peso corporeo. Aumentano anche le possibilità di ammalarsi di tumore.
E’ noto, inoltre, che una cattiva qualità del sonno indebolisce le difese immunitarie, rendendo l’organismo più
vulnerabile ai virus influenzali.
Altre
conseguenze sono le difficoltà di concentrazione, di memoria e di attenzione.